Palermo, 28 giugno 1981. La prima festa nazionale omosessuale italiana

Domenica 28 giugno, Villa Giulia: io e la lirica, due arruse splendide!… anche questa giornata è andata sana e salva! Come dice la lirica, “le potenti siamo noi!” Nino Gennaro, drammaturgo, 1981.

Così ricorda Massimo Verdastro il 28 Giugno del 1981, con le parole di arte dell’amico Nino Gennaro. Una data anniversario dell’inizio dei Moti di Stonewall del 1969, che in Italia è legata ad una storia spesso non ricordata e dimenticata, forse perché italiana. La prima manifestazione nazionale pubblica per celebrare l’orgoglio omosessuale.

 La prima festa dell’orgoglio omosessuale italiana. Palermo, 28 Giugno 1981

Trent’anni fa, a seguito della morte di una giovane coppia di Giarre – Giorgio Agatino Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola, 15 anni – nasce il primo circolo Arci-gay.

Siamo a Palermo, in Sicilia, a sud dell’Italia e a nord dell’Africa. È il 1981 e un primordiale nucleo di Arcigay, insieme al Fuori e al collettivo teatrale “Teatro madre” (Nino Gennaro), promuove una serie d’iniziative per celebrare, in italiano, l’orgoglio omosessuale. Dibattiti politici, proiezioni, musica, danza, opere d’arte tematiche, alcuni stand di gruppi gay, una mostra di fotografie e uno stand di libri a tematica LGBT.

I giardini di Villa Giulia quella domenica sono la consueta cornice di tanti ricordi da Prima Comunione. Ma la Villa è già addobbata per una nuova festa e con uno striscione rosso all’ingresso, con su scritto “‘Festa dell’orgoglio omosessuale“; un palco con sfondo la frase di Alfredo Cohen “Salve signori siamo anormali!” (Attilio Bolzoni, “Salve signori di Palermo. Siamo anormali!”, “La Repubblica”, 1 luglio 1981, p. 10); cartelli e programmi sparsi tra un albero e un altro, tra cui il manifesto dal titolo “Orgoglio omosessuale – gay pride“.

Palermo, Villa Giulia – June 28, 1981
The firrt italian “gay pride day” was in Palermo (Sicily).

La festa, organizzata tra gli altri dal ventiquattrenne Franco Lo Vecchio e Mario La Bella, e che avrebbe dovuto durare una settimana, dal 21 al 28 giugno 1981, al Giardino inglese. durò un solo giorno, il 28 giugno, nel parco di Villa Giulia, per “gli ostacoli posti dal Comune e le difficoltà economiche” (Anonimo, Ballo a Villa Giulia per l’8 marzo dei gay, “L’Ora”, 27 giugno 1981).
Tra i gruppi gay che partecipano alla manifestazione: il Fuori, il collettivo Cotì di Trapani, e ragazzi gay di Catania, Palermo, Torino, Milano e Roma.
Tra le adesioni alla giornata quella di Arci nazionale, il Partito comunista italiano, il Partito socialista italiano e la Camera del Lavoro locale. Tra i contributi, quello di un milione di lire del Pci e il Psi come sponsor per i manifesti (Anonimo, Arci-festa gay nell’isola della vergogna, “Il Manfesto”, 28 giugno 1981).

Il palco allestito a Villa Giulia a Palermo per la Festa nazionale gay con la frase di Alfredo Cohen “Salve signori siamo anormali!”
(Palermo, 28 giugno 1981)

Presso lo stand del Fuori, l’allestimento di una mostra fotografica gay, e la fontana di Villa Giulia diviene lo scenario della prima visibilità omosessuale in un “luogo pubblico”.
Una ventina di ragazzine con il vestito bianco della prima comunione, appena uscite dalla chiesa, hanno invaso il giardino con genitori e parenti, tra le perplessità dei fotografi da comunione al seguito. Come ritrarre le bambine se, sullo sfondo, c’erano “quelli”? Un po’ di diffidenza e qualche scambio di battute poi è ritornata la calma: le bambine si sono messe in posa per le foto e i gay hanno continuato a lavorare.

Un’ora dopo è entrato in scena anche il guardiano del giardino: “Adesso vi chiudo qui dentro e non faccio entrare più nessuno”. L’arrivo di un commissario di polizia ha risolto tutto. (Attilio Bolzoni, “Salve signori di Palermo. Siamo anormali!”, “La Repubblica”, 1 luglio 1981, p. 10)
La vera festa è incominciata nel pomeriggio, con un dibattito tra i gruppi gay sui temi dell’emarginazione, dell’orgoglio e della violenza antigay. Si ricorda anche Andrea Lucchese, un giovane prostituto travestito, ucciso a colpi di bastone da quattro clienti vicino al porto di Palermo (Attilio Bolzoni, “Salve signori di Palermo. Siamo anormali!”, “La repubblica”, 1 luglio 1981, p. 10).
Le celebrazioni proseguono con un comizio, alle 21, di Giuseppe Di Salvo e Salvatore Scardina, poi con musica fino a tarda notte. Alla conclusione della giornata, gli organizzatori hanno espresso soddisfazione per il carattere da festa popolare della giornata dell’orgoglio gay: “C’è stata una grande affluenza di gente, possiamo dire di aver organizzato il primo incontro politico con i palermitani” (Anonimo, Alla festa del Fuori folla e adesioni da mezza italia, “Il Giornale di Sicilia”, 29 giugno 1981.), dichiara Franco Lo Vecchio alla stampa.

La folla accorsa per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

Alcuni cartelli esposti per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

Alcuni cartelli affissi nel parco di Villa Giulia per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

frocio
tu non sei un uomo
arruso
tu non sei un uomo
finocchio
tu non sei un uomo
spizzicato
tu non sei un uomo
aricchione
tu non sei un uomo

è così
che si uccide un uomo

un uomo si uccide ogni giorno
con le parole che gli si dicono contro
e le parole montano montano
e i cervelli aizzati non rieducati
muovono braccia piedi selvaggiamente
a sfogare una repressione millenaria
una oppressione dell’uomo sull’uomo
che non ha eguali
ma sono gli ultimi rantoli di una bestia feroce
ferita a morte
la mala bestia dell’ignoranza
della disinformazione
degli uomini divisi dall’alto per scannarsi dal basso

Nino Gennaro, 1981

La mostra fotografica allestita nel parco di Villa Giulia per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

La mostra fotografica allestita nel parco di Villa Giulia per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

Manifesto in Villa Giulia
“Orgoglio omosessuale – gay pride”
(Palermo, 28 giugno 1981)

Lo stand di libri a tematica lgbt allestito nel parco di Villa Giulia per la Festa nazionale gay
(Palermo,  28 giugno 1981).

Nel corso della giornata si registrano spunti polemici tra i “giovani” attivisti lgbt. I militanti del Fuori guardano con diffidenza alle aperture della Sinistra alla questione gay sollecitate proprio dal neonato Arci-gay di Palermo: “gli aderenti al Fuori si sono chiesti anche in modo esplicito e provocatorio, quale significato attribuire all’interesse della “sinistra ufficiale” per i loro problemi. “Di quella sinistra che – ha detto al microfono un gay radicale – verso di noi è stata sempre tanto sinistra (L.G., “Omosessuali in Sicilia: perché è più difficile“, “Il Messaggero”, 3 luglio 1981).
Tra le polemiche, anche quella di due vignettisti del settimanale “L’Ora”, che pubblicano una vignetta che richiamava al parco di Villa Giulia come una gabbia di autoghettizzazione per gli omosessuali. Per i due, «l’errore commesso dagli omosessuali risiede nell’aggressività e nella violenza che caratterizza ogni tentativo di dialogo con l’altra parte. Solo e soltanto evitando ogni forma di provocazione e aggressività è possibile costruire il dialogo affermando e difendendo sempre l’orgoglio e il diritto di essere se stessi. In caso contrario resterà soltanto la curiosità dei normali per un mondo dal quale fortunatamente ci separano le sbarre di una gabbia (L.G., Omosessuali in Sicilia: perché è più difficile, “Il Messaggero”, 3 luglio 1981)».

Biglietto della sottoscrizione per la raccolta di fondi per la Festa nazionale gay
(Palermo, 28 giugno 1981)

Il bilancio della prima uscita pubblica di Arcigay è positivo. Da una parte l’apertura del movimento alla Sinistra storica, sancita dall’adesione alla manifestazione di Arci, Partito comunista italiano e Partito socialista italiani, dall’altra non passa inosservata l’importante attenzione e i toni simpatetici dei media nazionali per la manifestazione gay.
Alla diffidenza iniziale della città di Palermo, con Comune e Provincia decisamente contrari all’evento, fa da contraltare la nutrita partecipazione della cittadinanza che incuriosita si mescola agli omosessuali in un clima rilassato e di apertura al dialogo (Stefano Bolognini, Arcigay da piccola, “Pride”, luglio 2010).

Così alla Villa Giulia ieri è andato il pubblico di sempre, quello che l’affolla ogni domenica. Pochi, a giudicare dall’affluenza, quelli che lo hanno disertato per via della “Festa dell’orgoglio omosessuale” (Anonimo, Alla festa del Fuori folla e adesioni da mezza Italia, “Il Giornale di Sicilia”, 29 giugno 1981).

fonte
www.enciclopegaya.com
www.arcigay.it

Un ringraziamento speciale a Massimo Verdastro per le note su Nino Gennaro.