Ultra Violet. La musa dai capelli queer

When I met Andy, he said, “You have to change your name.”
Everybody there took a pop name. My birth name is Isabelle Collin Dufresne.
You can imagine in this American culture, they can’t spell it, they can’t pronounce it.
So I had to change my name.

Ultra Violet

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Ultra Violet (6 September 1935 – 14 June 2014)

 

Sabato 14 giugno 2014, a New York è scomparsa Ultra Violet, musa di Salvador Dalí e una delle superstar di Andy Warhol.

Isabelle Collin Dufresne, questo il suo vero nome, amava portare i capelli e il trucco di colore viola fin dall’inizio degli anni 60, quando il suo pigmalione, amante e maestro Salvador Dalí la introdusse nella Factory di Andy Warhol. Il suo soprannome fu un’idea di Warhol, di cui Ultra Violet fu una delle prime riconosciute superstar. Andy, dalla prima volta che la vide nel 1964, la volle presente in molte sue pellicole, tra cui The Life of Juanita Castro (1965), improvvisata commedia politica in bianco e nero che ne segna il debutto, e I a Man (1967), in cui compare con lo pseudonimo Ultra Violet.
L’attrice francese che per diventare un’icona pop ha assunto un nome che ricorda lo “stile queer” del Think Pink, è presente anche ne Le Désir attrapé par la queue (1964) di Pablo Picasso, e in altre produzioni legate al mondo warholiano tra cui Midnight Cowboy (1969), in cui compare in una scena di un party con Viva, International Velvet e Morrissey.

Nel 1988 Ultra Violet scrive Famous for Fifteen Minutes: My Years with Andy Warhol, autodefinendosi un’esibizionista a caccia di titoli sensazionali.